N. R.G. 64894/2019
TRIBUNALE ORDINARIO di ROMA
SEZIONE DIRITTI DELLA PERSONA E IMMIGRAZIONE CIVILE
In composizione monocratica, nella persona della Giudice dott.ssa Silvia Albano
ha pronunciato la seguente
ORDINANZA
Nel procedimento cautelare ai sensi dell’art 700 c.p.c. iscritto al n. r.g.
64894/2019, vertente
TRA
AUGELLO ALESSIA (C.F. GLLLSS77A60H501T), Esmeralda Burgos quale
genitore esercente la responsabilità genitoriale su VITTORIA FIORE, (C.F.
FRIMVT01T55H501O),
MICHELA
RAMAGLIONI
(C.F.
RMGMHL77E71H50F), GIANNI STELLA (C.F. STLGNN72T14F754X),
VALERIO ARENARE (C.F. GLLLSS77A60H501T), in proprio e in qualità
dell’ ASSOCIAZIONE SPORTIVA DILETTANTISTICA CONF. “SINAU”
(C.F./P.IVA. 90039980942), del SINDACATO NAZIONALE LAVORATORI
ITALIANI – SINLAI (C.F./P.IVA 94037460188) e dell’ ASSOCIAZIONE DI
PROMOZIONE SOCIALE “LE ALI” (C.F./P.IVA. 92018140654), VERA
PROVENZALE (C.F. PRVVRE94M55G273T), MATTEO PETRAZZI (C.F.
PTRMTT85MO3I992L), LEONARDO CABRAS (C.F. CBRLRD90C05E625F),
ADRIANO DA POZZO (C.F. DPZDRN82T02H096L), e FRANCESCO
GOZZOLI (C.F. GZZFNC947T14A657U), con il patrocinio degli Avv.
ALESSANDRO LUIS ANDREA FIORE e STEFANO FIORE , con elezione di
domicilio in Roma, VIA G. NICOTERA 29 presso lo studio dell’Avv. Stefano
FIORE;
- ricorrenti E
FACEBOOK IRELAND NTD, con sede legale in Dublino (Irlanda), con il
patrocinio degli Avv. MICAEL MONTINARI, MARTINA LUCENTI e FILIPPO
FRIGERIO, con elezione di domicilio in Roma, VIA RASELLA, 155, presso lo
studio l'Avv. Micael MONTINARI;
- resistente Ragioni di fatto e di diritto della decisione
1. Il quadro normativo e le applicazioni giurisprudenziali
La materia del diritto alla libera manifestazione del pensiero e dei suoi limiti, in
particolare in relazione ai messaggi di incitamento all’odio e alla discriminazione,
è disciplinata da diverse fonti normative nazionali e sovranazionali.
La discriminazione indica un atteggiamento teso a negare condizioni di parità
sociale in danno di persone che possiedono specifici connotati riferibili alla
“razza”, all’orientamento religioso, all’orientamento sessuale, al credo religioso,
all’origine etnica.
A tal proposito nel 2003 l’OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la
cooperazione in Europa), ha elaborato una classificazione che distingue tra i cd.
“hate crimes” e i cd. “hate speeches“. Con i primi (letteralmente “crimini d’odio”)
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